Apparato Locomotore
PREFAZIONE Scrivere la prefazione alla dodicesima edizione del testo Apparato locomotore, facente parte delle Istituzioni di anatomia dell’uomo fondato da Giulio Chiarugi, è per me fonte di grande orgoglio e viva emozione. Nel... Maggiori informazioni
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PREFAZIONE
Scrivere la prefazione alla dodicesima edizione del testo Apparato locomotore, facente parte delle Istituzioni di anatomia dell’uomo fondato da Giulio Chiarugi, è per me fonte di grande orgoglio e viva emozione.
Nel lontano 1904 il Prof. Giulio Chiarugi dava vita alla prima edizione dell’opera Istituzioni di anatomia dell’uomo. Il testo si prefiggeva di riassumere, come lui stesso scriveva nella prefazione alla prima edizione, “in una maniera chiara e succinta le cose più importanti e fondamentali” dell’anatomia umana. L’opera era definita dallo stesso autore un “libro elementare con indirizzo
severamente scientifico”.
A giudizio della comunità accademica, ovviamente, il libro non era assolutamente elementare ma al contrario era un libro squisitamente dettagliato e di esemplare chiarezza. Il testo era impostato in modo innovativo, alla descrizione delle strutture anatomiche erano integrati molti concetti funzionali e di discipline affini, quali l’embriologia o la fisiologia come anche testimoniato
dal Prof. Luigi Bucciante nella sua prefazione alla decima edizione.
La decima edizione, data a Padova nel Settembre del 1968, era proprio quella su cui il sottoscritto, studente al primo anno di medicina e chirurgia, si appassionava allo studio dell’anatomia. È comprensibile, pertanto, come l’invito del Dott. Nicola Piccin a voler curare la dodicesima edizione del volume dedicato all’apparato locomotore e che contiene anche un capitolo introduttivo
all’anatomia e due capitoli sull’apparato tegumentario, fosse accolto da sottoscritto con grande emozione e con grande preoccupazione, anche nella consapevolezza che gli altri volumi del trattato Istituzioni di anatomia dell’uomo erano stati rieditati da grandi e importanti colleghi italiani, maestri dell’anatomia umana contemporanea.
Questa edizione, pensata e dedicata soprattutto agli studenti di medicina e chirurgia, mantiene il fine impianto descrittivo, seppure snellito in alcuni punti, riguardante l’apparato locomotore, mentre viene presentato un apparato tegumentario completamente rinnovato sia nel testo che nella nuova iconografia; vi è inoltre aggiunta una nuova parte dedicata all’introduzione allo studio
dell’anatomia. Le immagini microscopiche sono state completamente rinnovate, le tavole anatomiche ristrutturate in una nuova veste grafica, sono stati inseriti numerosi disegni che illustrano la parte funzionale e dinamica dell’apparato locomotore. Sono state anche aggiunte, come tavole fuori testo, numerose immagini di dissezione anatomica, derivanti da altri importanti testi di cui si ringraziano di cuore gli Autori (Atlante fotografico a colori di anatomia macroscopica dell’uomo di Z. Fumagalli; Atlante di fisiologia della fascia muscolare di L. Stecco); queste immagini vogliono testimoniare l’importanza della dissezione anatomica, in un momento storico che vede molte limitazioni all’uso di questo importante metodo di studio e di approfondimento scientifico. L’iconografia anatomica è stata arricchita in modo importante, anche da una ben nutrita serie di immagini radiografiche, di risonanza magnetica e di tomografia assiale computerizzata. Queste immagini sono state concepite per essere affiancate alle tavole anatomiche in modo da integrare l’iconografia classica dell’anatomia umana con le immagini cliniche che sintetizzano mirabilmente l’anatomia del vivente. Questo tipo di immagini, che ormai rappresentano parte importante della diagnostica clinica, sono anche quelle immagini con cui gli studenti e i giovani medici vengono a contatto, nella loro pratica clinica quotidiana. Abbiamo pertanto pensato fosse importante far familiarizzare gli studenti dei primi due anni del corso di medicina e chirurgia (in questi due anni si studia l’anatomia umana) anche con questa tipologia di immagini, cercando di contestualizzare le tavole anatomiche con la corrispondente immagine derivante dalla pratica diagnostica quotidiana.
Questa edizione ha richiesto un notevole impegno, mio e degli altri colleghi che sono stati senza dubbio fondamentali nella realizzazione di quest’opera. Debbo ringraziare innanzitutto la Prof.ssa Michela Relucenti, che ha collaborato alla revisione dell’intero testo e prodotto tutte le nuove immagini di anatomia microscopica; debbo ringraziare anche il Prof. Alessandro Bozzao, che, oltre ad aver scritto i cenni sulle tecniche radiologiche, ha fornito tutte le immagini di radiologia che sono nel testo, attraverso un lungo e fine lavoro di ricerca di immagini che facessero coppia con le tavole anatomiche del testo. Grande riconoscenza debbo anche al mio stretto collaboratore, Sig. Ezio Battaglione.
Un grazie particolare sento infine di doverlo dare anche al Dott. Nicola Piccin, per la sua grande fiducia e per la sua inesauribile pazienza, alla Dott.ssa Lia Campolo, per il suo pregevole lavoro editoriale di sicura eccellenza; ancora grazie al Dott. Marco Marzola, che ha rinnovato in modo eccezionale le tavole della precedente edizione e prodotto tutti i nuovi disegni che sono presenti nell’opera. Anche questi ultimi contribuiscono in modo determinante a rendere il testo maggiormente comprensibile e chiaro per gli studenti cui è diretto.
Spero che questo testo trovi il favore degli studenti in Medicina e Chirurgia, cui è principalmente diretto, e dove essi potranno approfondire le loro conoscenze sull’apparato tegumentario e sull’apparato locomotore. Sarò naturalmente onorato di ricevere tutte le critiche che chiunque, studenti o colleghi, vorranno proporre, perché proprio da queste trarremo evidenze e nuove idee per rinnovare ed aggiornare questo testo che è sì la dodicesima edizione di un prestigioso trattato, ma proprio per questo vuole costituire un punto di partenza per l’elaborazione di quello che amiamo definire un “progetto didattico” che sappia essere dinamico, interattivo e in linea con il progresso scientifico. Il Prof. Chiarugi definiva il carattere del suo trattato, agli albori dello scorso secolo, con “indirizzo severamente scientifico”. Era davvero proiettato nel futuro. Mai come oggi, però, il progresso scientifico della scienza ha raggiunto una evoluzione così rapida e così coinvolgente. Spero che la lettura di questo libro sia fonte di nuova ispirazione scientifica per i giovani che entrano nel fantastico mondo dell’anatomia e della medicina.
Buona lettura a tutti!
Giuseppe Familiari
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