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Osteopatia

Dall’anatomia ai paradigmi craniosacrali. Apprendere l’osteopatia craniale

Autori
Veronica Esposito con la collaborazione di Marco Gabutti – Lucia Moncini

70,00 €

  • publish date dicembre 2025
  • ISBN 978-88-299-3532-1
  • Code Piccin 0503920
  • Pages 472
  • Binding Brossura
A cura di: Marcello Luca Marasco

Prefazione

L’idea di scrivere l’ennesimo libro di osteopatia craniale è nata proprio per fare giustizia verso questa modalità d’approccio della medicina osteopatica. Di libri sul tema ne abbiamo visti tanti in questi anni ma, a parere mio, di Veronica Esposito (l’autrice principale), di Marco Gabutti e Lucia Moncini (coautori con parti che si ergono a pilastro del testo), mancava sempre un tassello, la collocazione dell’ultimo pezzo del puzzle che ti gratifica, con una vista piena, delle fatiche scervellanti affrontate nella sua realizzazione. Chiaro che chi arriva per ultimo si giova del percorso camminato dai predecessori, ma siamo convinti di aver messo un solido punto fermo sull’argomento.
Cosa avrebbe di diverso questo testo rispetto ai libri dello stesso argomento ospitati sugli scaffali delle librerie? Diversi elementi che avevo pregustato con quella parte strategica di cervello e di cui oggi, ad opera finita, con orgoglio e piacere vedo la realizzazione dell’idea anticipatoria. 
Entriamo nel dettaglio.
In primis il panorama abbracciato nell’ambito craniale. Il primo testo sull’argomento è stato pubblicato da William Garner Sutherland, “The Cranial Bowl” (La sfera cranica), un manualetto piccolo nelle pagine e nei contenuti ma che racchiudeva un’enorme esperienza sul campo. Da tutti i libri succedutisi nel tempo non ho mai avuto la completa sensazione di poter abbracciare integralmente un tema così spinoso, sfuggente, controverso, intriso di commistioni corpo/mente/spirito, come è l’approccio osteopatico al cranio. Abbiamo letto articoli feroci scagliarsi contro questa modalità di applicazione dell’osteopatia, abbiamo letto testi che, con toni e ritmi quasi da fiaba, ne decantavano le prestazioni. Oppure ancora abbiamo letto libri che ergevano i loro muri difensivi con un’anatomia dell’infinitesimo dettaglio, come a volersi sottrarre ad un confronto scientifico attraverso i baluardi delle certezze acquisite dall’anatomia, madre irreprensibile e inattaccabile. In questo testo mettiamo insieme le costruzioni e le fondamenta dell’osteopatia craniale: non solo Sutherland, non solo Charlotte Weaver, ma entrambi. Non solo anatomia o le energie dei fluidi, ma la loro possibile (o probabile se preferite) fusione. Non solo fede incrollabile o accuse da tribunale all’ambito cranico dell’osteopatia, ma un percorso che critica, analizza e ipotizza gli effetti di ciò che è questo approccio, dei suoi risultati vissuti (positivamente) dai pazienti sulla loro pelle.
In secundis l’aggancio continuo con la pragmatica inesorabile della clinica. Il lettino di trattamento è l’arena di ogni pratica curativa e assistenziale, il Colosseo dove il gladiatore vive o muore. La scienza è sacra e guai a chi la tocca, ma la pratica clinica quotidiana, paziente dopo paziente, seduta dopo seduta, è un giudice che emette sentenze inoppugnabili: quelle emesse da chi ha ricevuto il trattamento. Ciò che è vero per la scienza (in efficacia o inefficacia) ha sempre una nicchia di pazienti che la smentisce (nel bene e nel male), e questo è vero già per la natura probabilistica delle evidenze scientifiche fondate sull’EBM, Evidence Based Medicine. Tutto è più accettato dalla medicina narrativa (che è sempre scienza, non dimentichiamolo). Scrivere un testo di osteopatia craniale dove sono continui i riferimenti alla pratica clinica era una bella sfida per Veronica Esposito, innegabile talento della didattica in questo ambito. La sfida è stata accettata e vinta, anche grazie all’avere alle spalle, nella nostra comunità di formazione osteopatica, veri mostri sacri del tema come Gabriella Colangelo, Stuart Korth, Susan Turner, Christian Defrance De Tersant, Kenneth E. Graham.
Altro aspetto importante, e poi chiudo anche se sarebbero molti ancora quelli da citare (adottiamo quindi il motto di lingua anglosassone: “last but not least”): era assolutamente necessario realizzare un testo, nell’ambito dell’osteopatia craniale, che fungesse da manuale guida nel labirinto ai limiti dell’impossibile che è il cranio. Il testo rispecchia fedelmente il metodo didattico dell’autrice principale, ogni tema è affrontato facendo ordine, corredato da mappe grafiche che guidano affinché non ci si perda, la grafica curata all’ossesso. Fondamentale per tutti coloro che stanno in questo momento, o si accingono, a studiare l’osteopatia cranio-sacrale in modo equilibrato: innamorandosene (ma non come fosse una fede cieca), oppure rispettandola se non sia la propria principale attitudine (ma non rifiutandola aprioristicamente, grave errore del professionista osteopata).
Un libro quindi che si collocherà agilmente tanto negli zaini degli studenti di osteopatia come nelle librerie degli osteopati professionisti, ma anche tra le mani degli altri professionisti sanitari che, prima o poi, avranno l’osteopata come collega all’interno dello staff sanitario.

MARCELLO LUCA MARASCO
Osteopata
Direttore didattico e generale di AbeOS
Scuola di Osteopatia e Istituto Scientifico

Prime pagine

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