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Chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica

La Cellulite. Basi fisiopatologiche e Terapia medica di Body Contouring

Authors
Stamegna

35,00 €

  • publish date July 2008
  • ISBN 978-88-299-1955-0
  • Code Piccin 1930850
  • Pages 166

Prefazione

In questo testo viene affrontato per la prima volta il problema estetico della cellulite analizzando le cause metaboliche ed ormonali, che spesso concorrono alla comparsa o al peggioramento di tale sintomo.

Se raffiguriamo la cellulite con un’espressione matematica potremmo indicarla come:

(grasso + acqua) – muscolo = cellulite.

Partendo da questa formula appare chiaro quali siano le componenti, che vanno studiate e di cui va valutata l’incidenza nel tipo di cellulite, che dobbiamo affrontare. Perché è ormai risaputo che non vi è una cellulite ma vi sono diversi tipi di cellulite, che si differenziano proprio da quanto incidono le diverse variabili indicate nella formula.

Non è pensabile, dunque, trattare la cellulite allo stesso modo né pensare di utilizzare lo stesso apparecchio terapeutico o la stessa crema o gli stessi integratori e neanche fornire identiche strategie nutrizionali. In questi casi si va incontro ad una percentuale alta di insuccessi terapeutici.

Al contrario, se si individuano e si curano le basi su cui poggia la patologia cellulitica, i risultati possono essere davvero sorprendenti e, in alcuni casi, sono del tutto sovrapponibili a quelli che si possono ottenere con la chirurgia. Di ciò rendo conto in questo libro con alcune immagini dei risultati più evidenti.

Come sono arrivato, da endocrinologo, ad occuparmi di cellulite?

Nel 2001 mi occupavo di invecchiamento cellulare e di stress ossidativi presso il Centro di Chirurgia estetica del professor Marco Gasparotti. Contemporaneamente effettuavo le consulenze di endocrinologia estetica per quelle pazienti che si recavano presso il centro per chiedere l’intervento di liposcultura tridimensionale, tecnica di chirurgia, che aveva reso famoso Marco Gasparotti a livello mondiale.

Il mio intervento serviva a portare le pazienti nelle migliori condizioni possibili di tonicità dei tessuti, di riduzione del grasso superficiale e di riduzione dell’edema linfatico, all’intervento chirurgico, che avrebbe eliminato definitivamente quelle localizzazioni di grasso che in nessun altro modo potevano essere eliminate.

Notai che queste pazienti avevano alcune caratteristiche comuni:

  • accumuli adiposi nelle regioni inferiori del corpo con cellulite più o meno evidente,
  • in caso di diete non ottenevano miglioramenti nelle zone interessate,
  • spesso accusavano dolore alla pressione su cosce e gambe,
  • presentavano una percentuale di massa grassa al di sopra della norma,
  • i valori degli ormoni tiroidei erano spesso ai limiti inferiori della norma.

Perché?

Affidandomi all’esperienza universitaria, intrapresi una ricerca, che mi portò ad analizzare un enorme numero di lavori scientifici e di dati.

Vi era qualcosa in quei dati che mi parve da subito illuminante, qualcosa che legava il problema estetico della cellulite e delle adiposità localizzate all’aumento dello stress ossidativo locale e generale, all’ipossia dei tessuti, alla conseguente acidosi e all’aumento della velocità dei processi di invecchiamento cellulare.

Una sorta di quadratura del cerchio che rendeva più interessante tale ricerca in quanto la vedevo legata alla patologia; non solo, dunque, l’effimera ricerca di vedersi più belle ma la necessità di interrompere un circolo vizioso, che ora si evidenziava con le caratteristiche di inestetismo ma che alla lunga era in grado di minare la salute complessiva dell’organismo.

Infatti le donne con cellulite presentano dei parametri metabolici ed ormonali nonché stili di vita e abitudini alimentari comuni che, se non corretti, possono alterare la funzione cellulare e, dunque, portare alla ridotta funzione di diversi organi (il tessuto connettivo di sostegno è il primo ad essere interessato e la cellulite ne costituisce il sintomo più evidente).

Misi insieme le mie conoscenze di endocrinologo, di internista, di nutrizionista e di studioso dei processi di invecchiamento cellulare e li applicai alla patologia edemato-fibro-sclerotica (cellulite).

Ebbene, dopo i primi risultati clamorosi mi sentivo come Colombo, che parte per l’India e scopre l’America.

Quello che ho scoperto riguarda la possibilità di ripristinare una funzione cellulare alterata da una serie di meccanismi biochimici, che la rendono insensibile agli stimoli tra i quali quello lipolitico (sciogligrasso).

Si tratta, in altre parole, di riavvicinare l’intero nostro organismo alle sue naturali capacità funzionali, pur partendo da sintomi esteriori, estetici.

In questo modo, come per incanto, tutto migliora. Nel caso specifico, intere regioni del corpo prendono a cedere il grasso, a ridurre la ritenzione, a tonificarsi, riprendendo quelle forme, che erano loro sempre appartenute ma dalle quali, per una serie di errate abitudini, si erano allontanate.

Si ottiene, dunque, un miglioramento estetico notevole e la certezza di migliorare anche la salute.

Il linguaggio utilizzato nello scrivere il libro è a metà tra quello scientifico e quello divulgativo, non me ne vogliano i colleghi endocrinologi abituati a testi decisamente più ortodossi, nell’obiettivo di poter interessare tutti coloro, che si occupano di cellulite e non hanno la piena conoscenza delle dinamiche ormonali, che regolano il metabolismo dei substrati energetici.

Roma, 29 gennaio 2008

Dr. Antonio Stamegna

Specialista in Endocrinologia e malattie metaboliche

Direttore Centro di Endocrinologia estetica di Roma

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