Micol Alemanno - Massimo Marandino
50,00 €
Presentazione
Premettendo che sono profondamente gratificato ed onorato dall’essere stato coinvolto nella presentazione di questo testo, prima di iniziare questo mio commento, applaudo al progetto messo in opera dagli amici e colleghi Micol e Massimo.
Nella miriade di testi tecnici, filosofici, informativi esistenti nella letteratura osteopatica, pochi (in realtà ne ricordo solo un paio prodotti da colleghi americani) si sono presi la responsabilità di scrivere un manuale tecnico generale, così approfondito e completo, basato sul razionale dei vari approcci alla salute della persona.
Al momento lo reputo unico nel panorama letterario osteopatico italiano.
Viene dato spazio alla parte scientifica della letteratura ma senza sfociare esageratamente nella sterilità che al giorno d’oggi fa spesso da padrone nei testi di questo tipo. Al tempo stesso viene dato grande spazio ad una modalità razionale secondo quelle che sono conoscenze ed evidenze note. Lo definirei un testo che combina in ottimo equilibrio tradizione e logica del presente.
Nonostante sia necessariamente un volume importante, dovendo, per volere di chi lo ha composto, toccare tutti gli aspetti tecnici e comportamentali che questa professione richiede, questo testo rappresenta un vademecum ordinato in ogni suo capitolo, sia che si tratti di accoglienza, patologia o di tecnica correttiva.
Credo proprio che chi si approccerà alla lettura di questo testo respirerà una chiara atmosfera di esperienza sul campo, di mani in pasta e di rispetto per il paziente, frutto della pluridecennale esperienza degli autori. Sono affrontati tutti gli aspetti fondamentali e necessari per un approccio sicuro e, al tempo stesso, efficace, sempre con un riferimento preciso alla conoscenza dell’anatomia, della fisiologia e della semeiotica, come sempre sottolineato dal “Vecchio Dottore”.
La metodologia è quella prettamente clinica dell’osservazione degli eventi ripetuti, della registrazione delle reazioni positive ed avverse, della conoscenza clinica e tecnica, dell’attenzione empatica per il paziente e soprattutto dell’amore per l’osteopatia tradizionale.
Si tratta quindi di un testo estremamente pratico che si rivolge a più figure; in primis ai giovani osteopati e a coloro che si stanno formando, i quali troverebbero in questo manuale una giusta guida per creare un proprio modello di lavoro; agli osteopati più esperti che desiderano rimanere informati sul panorama tecnico in rapporto alle nuove conoscenze e a non rimanere ingabbiati in uno schema di lavoro rigido e preconfezionato a cui, spesso, la routine del lavoro rischia di portarci; a tutti coloro, anche non osteopati, che operano nell’ambito della terapia manuale, magari scoprendo una parte del bagaglio tecnico osteopatico che possa arricchire il proprio; in generale a qualunque operatore d el settore sanitario che abbia la voglia di capire più a fondo il razionale osteopatico senza una fiducia o, viceversa, una negazione cieca. Ma soprattutto spero possa essere utile a chiunque si appresti o decida di iscriversi al nuovo corso universitario triennale, in modo da mantenere vivo il pensiero e la tradizione osteopatica.
La praticità di questo manuale si configura specificatamente nel decalogo di regole utili. Qui si tocca con mano la professionalità esperienziale degli autori che hanno rielaborato quelli che sono stati i propri dubbi negli anni di maturazione professionale, le incertezze che gli studenti hanno riportato loro nei molti anni di insegnamento della materia clinica osteopatica, i rischi collegati alla frequente superfi cialità che può interessare l’operatore alle prime armi.
Come accogliere il paziente, come rassicurarlo, come gestirlo, ancor prima di valutare se il nostro intervento possa aiutarlo, sono i primi fondamentali passi necessari per poter dire “posso prendermi cura di questo paziente”.
Considero ciò la conditio sine qua non per strutturare e difendere la propria professionalità al fine di divenire e rimanere sempre più un punto di riferimento equilibrato per i propri pazienti.
Ringrazio, quindi, Micol e Massimo per essersi spesi in questo grande sforzo in un momento storico così importante per la storia e il futuro dell’Osteopatia Italiana, dimostrando grande competenza e al tempo stesso grande semplicità ed umanità, senza alcun fine di nutrire il proprio ego.
Auguro a tutti coloro che si faranno interessare dalla lettura e dallo studio di questo testo buona lettura e buona Osteopatia.
FRANCO GUOLO
Osteopata
Fisioterapista
Direttore Didattico CIO
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