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Filosofia

INSEGUENDO LA LUCE

Autori
O'Kelly

12,50 €

  • publish date settembre 2007
  • ISBN 978-88-299-1880-5
  • Code Piccin 1500800
  • Pages 170
  • Collana: Piccin varia

Come la morte imminente ha trasformato la mia vita

“Sono stato fortunato.

Mi hanno detto che avevo tre mesi di vita.”

Quando entrò nello studio del medico, il 24 maggio 2005, Eugene O’Kelly aveva l’agenda piena di impegni e la mente piena di progetti per il futuro. Sei giorni dopo si ritrovò a dare le dimissioni da CEO della KPMG. I suoi progetti per il futuro si erano ridotti a quelli per i successivi 100 giorni, appena il tempo sufficiente per dire addio ai suoi amici e ai suoi cari. Inseguendo la luce è il diario sincero, toccante e ricco di riflessioni che O’Kelly scrisse nei tre mesi e mezzo tra la diagnosi di cancro al cervello e la morte, il 10 settembre del 2005. La sua voce tormentata, ma straordinariamente colma di speranza, ci ricorda di assaporare e apprezzare con piena consapevolezza i momenti fragili e sfuggenti della nostra vita, il tempo che passiamo con la nostra famiglia, coi nostri amici, e anche con noi stessi. È una conferma eloquente che le nostre vite e le persone che ci sono vicine sono delle gioie temporanee, ma il tempo che passiamo assieme godendo del presente non è mai perso. E se riusciamo a vincere le nostre paure, compresa la paura di affrontare la fine della nostra vita e dover abbandonare le persone che amiamo, possiamo vincere qualsiasi cosa.

“La fine della vita deve necessariamente essere la parte peggiore?

Si può fare in modo che sia la parte migliore?”

A 53 anni, Eugene O’Kelly era nel pieno della vita. Presidente e CEO della KPMG, una delle maggiori società di revisione contabile degli Stati Uniti, era all’apice della carriera, felicemente sposato, con due figlie e molti amici. Aveva mille progetti in mente: i prossimi viaggi d’affari, l’incremento del successo aziendale, le ferie con la famiglia. Poi, nel maggio del 2005, gli diagnosticarono, di punto in bianco, un cancro al cervello in fase terminale, con una speranza di vita da tre a sei mesi. Improvvisamente ombre sempre più fitte stavano prendendo il posto del radioso futuro che aveva progettato per se stesso. Avrebbe dovuto cambiare i propri programmi, subito, e carpire quello che poteva in quegli ultimi giorni di vita. Inseguendo la luce è il resoconto del suo ultimo viaggio, dal momento della diagnosi fino alla morte, meno di quattro mesi dopo. Questo libro è una storia indimenticabile. Con toccante intimità, racconta il graduale percorso di Eugene O’Kelly verso una comprensione più profonda della vita. Mescolando crudi dettagli della sua lotta contro il cancro con le costanti riflessioni sulla vita e sulla morte, l’amore e il successo, la spiritualità e la ricerca di un significato, ci lascia un testamento sui poteri dello spirito umano ed un messaggio avvincente su come dare un senso alla nostra vita e renderla più consapevole e equilibrata. Illuminante, appassionato, ricco di riflessioni, Inseguendo la luce è l’intenso addio di un uomo di carattere ad un mondo tanto amato.

EUGENE O’KELLY è nato e cresciuto a New York City. Assunto alla KPMG come assistente contabile nel 1972, nell’aprile del 2002, dopo 30 anni di permanenza in azienda, viene nominato CEO e resta in carica fino al giugno del 2005, prima di diventare Senior Partner. Muore a New York il 10 settembre del 2005.

Foto di copertina: Antonella Noventa

"Eugene O'Kelly è stato generoso e ci ha fatto un grande dono:

ci ha lasciato un libro pieno di saggezza e di cose cui cui riflettere, un libro che sarà di grande aiuto a tutti noi" Paul Newman

“Sono stato fortunato.
Mi hanno detto che avevo tre mesi di vita.”

Quando entrò nello studio del medico, il 24 maggio 2005, Eugene O’Kelly aveva l’agenda piena di impegni e la mente piena di progetti per il futuro. Sei giorni dopo si ritrovò a dare le dimissioni da CEO della KPMG. I suoi progetti per il futuro si erano ridotti a quelli per i successivi 100 giorni, appena il tempo sufficiente per dire addio ai suoi amici e ai suoi cari. Inseguendo la luce è il diario sincero, toccante e ricco di riflessioni che O’Kelly scrisse nei tre mesi e mezzo tra la diagnosi di cancro al cervello e la morte, il 10 settembre del 2005. La sua voce tormentata, ma straordinariamente colma di speranza, ci ricorda di assaporare e apprezzare con piena consapevolezza i momenti fragili e sfuggenti della nostra vita, il tempo che passiamo con la nostra famiglia, coi nostri amici, e anche con noi stessi. È una conferma eloquente che le nostre vite e le persone che ci sono vicine sono delle gioie temporanee, ma il tempo che passiamo assieme godendo del presente non è mai perso. E se riusciamo a vincere le nostre paure, compresa la paura di affrontare la fine della nostra vita e dover abbandonare le persone che amiamo, possiamo vincere qualsiasi cosa.

“La fine della vita
deve necessariamente essere
la parte peggiore?
Si può fare in modo che sia
la parte migliore?”

A 53 anni, Eugene O’Kelly era nel pieno della vita. Presidente e CEO della KPMG, una delle maggiori società di revisione contabile degli Stati Uniti, era all’apice della carriera, felicemente sposato, con due figlie e molti amici. Aveva mille progetti in mente: i prossimi viaggi d’affari, l’incremento del successo aziendale, le ferie con la famiglia. Poi, nel maggio del 2005, gli diagnosticarono, di punto in bianco, un cancro al cervello in fase terminale, con una speranza di vita da tre a sei mesi. Improvvisamente ombre sempre più fitte stavano prendendo il posto del radioso futuro che aveva progettato per se stesso. Avrebbe dovuto cambiare i propri programmi, subito, e carpire quello che poteva in quegli ultimi giorni di vita. Inseguendo la luce è il resoconto del suo ultimo viaggio, dal momento della diagnosi fino alla morte, meno di quattro mesi dopo. Questo libro è una storia indimenticabile. Con toccante intimità, racconta il graduale percorso di Eugene O’Kelly verso una comprensione più profonda della vita. Mescolando crudi dettagli della sua lotta contro il cancro con le costanti riflessioni sulla vita e sulla morte, l’amore e il successo, la spiritualità e la ricerca di un significato, ci lascia un testamento sui poteri dello spirito umano ed un messaggio avvincente su come dare un senso alla nostra vita e renderla più consapevole e equilibrata. Illuminante, appassionato, ricco di riflessioni, Inseguendo la luce è l’intenso addio di un uomo di carattere ad un mondo tanto amato.

EUGENE O’KELLY è nato e cresciuto a New York City. Assunto alla KPMG come assistente contabile nel 1972, nell’aprile del 2002, dopo 30 anni di permanenza in azienda, viene nominato CEO e resta in carica fino al giugno del 2005, prima di diventare Senior Partner. Muore a New York il 10 settembre del 2005.

Foto di copertina: Antonella Noventa

"Eugene O'Kelly è stato generoso e ci ha fatto un grande dono:
ci ha lasciato un libro pieno di saggezza e di cose cui cui riflettere,
un libro che sarà di grande aiuto a tutti noi" Paul Newman

Dalla finestra del soggiorno guardavamo i fuochi d’artificio che illuminavano il cielo sopra l’East River. Esattamente un anno prima, li avevo visti dal fiume. Era il 2004 ed ero ospite dell’Highlander, lo yacht di famiglia dei Forbes. Allora non avevo la minima idea di quello che mi sarebbe successo l’anno dopo. E del resto è sempre così. Dire che stavo “guardando” i fuochi in realtà non è esatto. Quella notte, il 4 luglio 2005, il vero evento, almeno per me, non era visivo. In effetti, avevo dei problemi alla vista. Vedevo tutto sfocato e con delle macchie nere, il che naturalmente diminuiva la bellezza dello spettacolo, le esplosioni di forme e colori che illuminavano il cielo fuori dalle finestre del mio appartamento. Ma anche se fossi stato in grado di vedere più chiaramente, la cosa più eccitante era il suono. L’eco degli scoppi che riecheggiava tra i grattacieli tutt’attorno, il rombo che saliva dai viali di Manhattan, il brontolio profondo, quasi di tuono, che risuonava nel mio corpo e nella mia città. Era bello, quel suono, mi riempiva di stupore. Non avrei mai immaginato che la parte più bella di uno spettacolo pirotecnico potesse essere qualcosa di diverso dalle luci e dai colori. Non si finisce mai di imparare.
PER QUANTO NE SANNO GLI UOMINI, LA MORTE POTREBBE ESSERE LA COSA PIÙ BELLA CHE POSSA CAPITARE LORO, MA ESSI LA TEMONO COME SE FOSSERO SICURI CHE È IL PEGGIORE DEI MALI. E QUESTO COS’È SE NON L’IGNORANTE PRETESA DI RITENERE DI SAPERE CIÒ CHE NON SAPPIAMO?
Socrate
INDICE
UN DONO
1
LA RESA DEI CONTI
19
MORIRE È DURA
41
LA MIGLIOR MORTE POSSIBILE
67
IL BUON ADDIO
91
TRANSIZIONE
113
INSEGUENDO LA LUCE
di Corinne O’Kelly
147
UN DONO
Sono stato fortunato.
Mi hanno detto che avevo tre mesi di vita.
Voi penserete che se ho messo assieme due frasi di questo tipo, ho voglia di scherzare. Oppure sono pazzo.O forse la mia vita è stata così orribile e vuota, che prima finisce, meglio è. Proprio per niente.Amavo la mia vita. Adoravo la mia famiglia. Mi piacevano i miei amici, il lavoro che avevo, le organizzazioni umanitarie delle quali facevo parte, il golf, il mio hobby preferito. Sono in pieno possesso delle mie facoltà mentali. E sono anche molto serio. Il verdetto che ho ricevuto l’ultima settimana di maggio del 2005 – che probabilmente non vedrò il primo giorno di scuola di mia figlia Gina, che comincerà la terza media all’inizio di settembre – alla fine si è rivelato un dono (continua).

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