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Ematologia

Emocoagulazione ed Emostasi - Immunoematologia e Trasfusione

Autori
Di Minno - Cirillo - Reali

140,00 €

  • publish date ottobre 2006
  • ISBN 978-88-299-1799-0
  • Code Piccin 0242519
  • Pages 478
  • Collana: Trattato Italiano di Medicina di Laboratorio

PREFAZIONE – Parte prima

Le cruente scene di caccia dipinte delle grotte preistoriche di Altamira, in Spagna. documentano che, da prima della Preistoria, I'Uomo ha dovuto confrontarsi con la necessità di favorire la coagulazione del sangue, e cioè di frenare le emorragie post-trauma (conseguenza di lotte con gli abitatori delle caverne o di guerre di sopravvivenza contro altri uomini): le menorragie. le emorragie (la parto etc. La necessità di frenare le emorragie c quindi di favorire la coagulazione. ha così facilitato la selezione di individui portatori di mutazioni (alcuni polimorfismi, ad esempio) elle riducono le perdite di sangue (nutazioni pro-coagulanti I.

Con il passare dei millenni e con il modificarsi delle condizioni di vita, il problema centrale non è stato più di prevenire le emorragie. A questo punto, le mutazioni che avevano selezionato una specie a ridotto rischio emorragico, hanno finito per diventare fattori favorenti una eccessiva coagulazione ( ipercoagulabilità): sono divenute insomma tutori di rischio di eventi trombotici (mutazioni trombofiliche). La storia delle embolie polmonari nel post-chirurgico e di alcune torme di coagulazione intravasale è verosimile che rientri in tale cornice.

Dalla conoscenza di questi problemi e dal loro inquadramento in una pro-spettiva storico-scientifica, deriva il presente volume, agile e di piacevole lettura, ricco di preziosi spunti di discussione e di ricerca e fortemente orientato a dare, ai cultori della disciplina. l'aggiornamento necessario sulla tempistica e sulle più moderne informazioni di laboratorio su questa insidiosa predisposizione morbosa e sulle conoscenze più moderne alla precoce identificazione dei portatori di patologie dell'emostasi.

Questi obiettivi sono stati raggiunti: in un avvincente percorso non scevro di curiosità e di aneddoti, la prima parte di questo volume ci conduce. dispiegando in modo chiaro e facilmente riproducibile quanto di meglio oggi sia utile fare in laboratorio, alla diagnosi di malattia dell'emostasi (tanto intesa nel senso di tendenza all'emorragia quanto di tendenza alla trombosi).

E’ evidente che il testo nasce dalle esigenze riscontrate nell'esperienza clinica e che si prefigge l'obiettivo di fornire in modo conciso ma efficace gli elementi necessari ad un rapido e corretto inquadramento clinico delle patologie dell'emostasi. L’interazione con il clinico è in tale luce importante per indirizzare correttamente il risultato di una indagine laboratoristica. evitando casi sopra- o sotto-valutazioni dei dati (interazioni con farmaci o con analisi etc). Sfrondando la complessa materia da notizie o (la indagini di rilevanza ancora controversa e di difficile interpretazione, viene dato puntualmente e puntigliosamente spazio alla interpretazione del dato ed alle sue implicazioni e limiti delle singole. metodiche.

Nel plaudire a questa iniziativa e nel ringraziare gli Autori per lo sforzo e l'impegno prolisso. mi:auguro che l'iniziativa sia ben accolta dall'intera classe Medica e che riesca a fare nuovi adepti a questo importante capitolo della Medicina Moderna.

Giovanni Di Minno

Prefazione – Parte Seconda

Sono ormai passati alcuni anni dalla prima Edizione del sesto volume del Trattato Italiano di Medicina di Laboratorio, strenuamente voluto dal compianto Prof. Angelo Burlina e tenacemente realizzato dal Dr. Massimo Piccin.

In questo intervallo di tempo, l’Immunoematologia e la Trasfusione del Sangue hanno conosciuto, così come, d’altra parte, ogni branca della Medicina e in particolare di quella di Laboratorio, un tumultuoso e continuo progresso nelle conoscenze sia pratiche che teoriche.

Per tali ragioni, l’Editore ha ritenuto doveroso caricarsi del non lieve onere di predisporre una seconda edizione del Trattato e ha voluto cortesemente affidare ancora a me il compito di sovrintendere all’organizzazione generale del volume dedicato alla Medicina Trasfusionale e di curarne gli aggiornamenti, le innovazioni e le aggiunte convenienti.

Molto della precedente stesura è stato, ovviamente, modificato. In particolare, sono stati redatti ex-novo i seguenti capitoli: 1, 7, 8, 10, 11, 12, 17 e 19 (alcuni dei quali affidati, per motivi vari, ad Autori diversi dai precedenti). È stato aggiunto un nuovo capitolo, il 14, dedicato alla biologia molecolare, le cui metodologie stanno sempre più imponendosi nei laboratori dei Servizi Trasfusionali: aggiunta, quindi, doverosa e inevitabile. In compenso, è stato cassato il vecchio capitolo 17 (Utilizzazione e valuta-zione dei risultati ottenuti con il sistema HLA nell’indagine di paternità), perché le relative ricerche sono ormai condotte a livello molecolare, come ben specificato nella -nuova elaborazione del capitolo generale dedicato alle indagini in tema di paternità controversa (che occupa oggi lo stesso numero 17, in seguito all’inserimento del -capitolo 14).

Tutto il volume, peraltro, è stato sottoposto a profonde revisioni: in modo più approfondito, i capitoli 3, 4 e 16. Soltanto il capitolo 18, relativo alla criopreservazione delle cellule ematiche, non ha conosciuto modifiche: le tecniche al riguardo, infatti, sono le stesse di anni fa.

La struttura generale del volume è stata mantenuta: così, i primi capitoli sono dedicati essenzialmente a problematiche proprie della pratica trasfusionale, mentre i successivi sono correlati più strettamente all’immunoematologia e alla immunogenetica.

Gli Autori, vecchi e nuovi, scelti in base alle loro specifiche competenze, hanno lavorato tutti con entusiasmo, professionalità, puntualità. Sono a tutti loro molto grato per queste doti e per la totale disponibilità.

Sento, comunque, il dovere di un particolare ringraziamento al Dr. Piccin per avermi voluto ancora al Suo fianco in questa impresa; un grazie di cuore alla Sig.ra Mariangela Frigo, che ha curato la stampa delle varie bozze del volume e si è sempre dimostrata efficiente, disponibile, gentilissima.

Nel presentare questa nuova stesura del volume dedicato all’Immunoematologia e alla Trasfusione, il mio pensiero non può che andare, grato, a chi non è più con noi, ma viene giustamente ricordato (come ha voluto, con profonda sensibilità, il Dr. Piccin) nelle pagine del Trattato, cioè ad Angelo Burlina, che mi aveva primitivamente affidato il compito di curare il volume.

Ritengo che questa nuova stesura rappresenti la più recente e completa trattazione dei principali argomenti di Medicina Trasfusionale e mi auguro che possa essere veramente di valido aiuto ai colleghi che si interessano di laboratorio e anche a quelli che quotidianamente curano la pratica trasfusionale e immunoematologica. Certamente, il volume viene a colmare un vuoto, non essendoci, in italiano, nessun libro espressamente dedicato alla Medicina Trasfusionale.

GIORGIO REALI

Indice Parte prima
1. Il sistema fibrinolitico
1
M. Colucci, N. Semeraro
I fattori fibrinolitici
2
Plasminogeno
2
Attivatore tessutale del plasminogeno (t-PA)
3
Urochinasi (attivatore urinario del plasminogeno, u-PA)
3
PAI-1 (inibitore degli attivatori del plasminogeno di tipo 1)
4
PAI-2 (inibitore degli attivatori del plasminogeno di tipo 2)
5
a2-Antiplasmina
5
Fattori che influenzano il processo fibrinolitico
5
La fibrinolisi fisiologica
6
La fibrinolisi patologica
9
Stati di iperfibrinolisi (Malattie emorragiche)
9
Stati di ipofibrinolisi (Malattie trombotiche)
11
Bibliografia
12
2. La diagnostica della coagulazione intravascolare disseminata:
integrazione di clinica e laboratorio
1
C. Beltrametti, A. D’Angelo
Verso una definizione di CID
1
Epidemiologia e clinica
1
Patogenesi della coagulazione intravascolare disseminata
3
Diagnosi della coagulazione intravascolare disseminata
5
Test diagnostici di 1° livello
5
Test diagnostici di 2° livello
7
Prospettive future
9
Bibliografia
10
3. Epatopatia e coagulazione
1
P. Sorrentino, G. Tarantino, A. Coppola, P. Conca, A. Perrella
Introduzione
1
Emostasi primaria ed epatopatia
1
Alterazioni dell’emostasi secondaria
2
Fattori procoagulanti
2
Fattori anticoagulanti
3
Fibrinolisi ed epatopatia
3
Disordini emocoagulativi e trapianto di fegato
4
Test di coagulazione e ripercussioni cliniche dei disordini emocoagulativi del paziente con epatopatia
acuta e cronica
4
Alterazione dei test coagulativi e biopsia epatica percutanea
5
Bibliografia
6
4. Le coagulopatie congenite: metodi di studio
1
M. Margaglione
Introduzione
1
Valutazione del paziente a rischio emorragico
2
Anamnesi
3
Esame fisico
3
Test di laboratorio
3
Deficit della via intrinseca
4
Deficit della via estrinseca
5
Deficit della via comune
5
Valutazione del paziente a rischio trombotico
6
Anamnesi
6
Esame obiettivo ed esami strumentali
6
Esami di laboratorio
7
Ereditarietà e suscettibilità
7
Identificazione del soggetto trombofilico
9
Conclusioni
10
Bibliografia
11
5. Il dosaggio biologico dei fattori della coagulazione e degli inibitori del fattore VIII
1
S. Siragusa, L. Lo Coco, G. Mariani
Introduzione
1
Fattori tecnici
1
Variabile uomo
1
Fase preanalitica
1
Fase analitica
3
Fase post-analitica
5
Concetti generali sulla determinazione dei fattori della coagulazione
5
Reagenti
5
Determinazione dei fattori della via intrinseca e comune (FVII, FX, FV e FII)
6
Principio del metodo
6
Reagenti
6
Preparazione della curva di calibrazione
7
Esecuzione
7
Determinazione dei fattori della via intrinseca (F VIII, FIX, F XI, FXII)
7
Principio del metodo
9
Reagenti
9
Preparazione della curva di calibrazione
9
Esecuzione
9
Applicazioni diagnostiche
10
Utilizzo dei substrati peptidici sintetici nella diagnostica delle malattie emorragiche. Il dosaggio
del fattore VIII e IX mediante l’uso dei substrati cromogeni
10
Introduzione
11
Tecnica di misurazione con i substrati cromogeni
12
Determinazione dei fattori VIII e IX mediante l’uso di substrati cromogeni
12
Reagenti
13
Esecuzione del test
14
Vantaggi e limiti dei substrati cromogeni sintetici
14
Inibitori del fattore VIII
14
Quando sospettare la presenza di un inibitore
15
Metodi per la ricerca dell’inibitore
15
Dosaggio dell’inibitore del fattore VIII
16
Principio del metodo
16
Calibrazione fattore VIII
17
Fattore XIII (FXIII) o fattore stabilizzante la fibrina
18
Introduzione
18
Applicazioni diagnostiche
19
Dosaggio del FXIII
19
Principio del metodo
20
Reagenti
20
Esecuzione del test
20
Valutazione
20
Bibliografia
23
6. Il controllo di laboratorio della terapia anticoagulante orale.
Problemi di standardizzazione
1
A. Tripodi
Introduzione
1
Terminologia e gerarchia delle tromboplastine di riferimento
2
Calibrazione
3
Limiti e problemi del sistema INR
4
Sistemi portatili per la misura dell’INR
6
Conclusioni
7
Bibliografia
7
7. Lo screening di laboratorio per il paziente in emergenza emorragica
1
A. Tripodi
Introduzione
1
Generalità sulla CID
1
Scelta dei test
1
Razionale per la scelta dei test
2
Conteggio delle piastrine
2
PT e APTT
2
Tempo di trombina e tempo di reptilase
2
Dosaggio del fibrinogeno
2
Dosaggio dei frammenti di degradazione della fibrina
3
Altri test per la diagnostica della CID
3
Conclusioni
3
Bibliografia
3
8. Lo screening di laboratorio per il paziente trombofilico
1
A. Tripodi
Introduzione
1
La bilancia emostatica
1
Trombosi venosa
1
Alterazioni del sistema anticoagulante
1
Antitrombina
2
Proteina C
3
Proteina S
4
Cofattore eparinico II
5
Tissue factor pathway inhibitor (TFPI)
5
Alterazioni del sistema procoagulante
5
Resistenza alla proteina C attivata
5
Iperprotrombinemia
6
Aumentati livelli dei fattori procoagulanti
7
Anomalie del sistema fibrinolitico
8
Trombosi arteriosa
9
Fibrinogeno
9
Fattore VII
9
Altri possibili determinanti di rischio aterotrombotico
10
Anticoagulante lupico/anticorpi antifosfolipidi
10
Iperomocisteinemia
12
Oggetto dello screening e considerazioni conclusive
12
Bibliografia
13
9. Test di routine (I livello) nella diagnostica della malattia di von Willebrand
1
S. Siragusa, L. Lo Coco, G. Mariani
Introduzione
1
Diagnostica di laboratorio
1
Test di laboratorio eseguibili in routine
4
Determinazione quantitativa dell’antigene del fattore von Willebrand (vWF:Ag)
5
PFA-100‰ (Platelet-Function analyzer)
6
Aggregazione piastrinica indotta da ristocetina
6
Bibliografia
13
10. Approccio metodologico e pratico alla diagnosi di laboratorio delle varie forme di malattia di von Willebrand
1
M.T. Canciani, L. Baronciani, G. Cozzi, B. Moroni, R. Coppola, A.B. Federici
Parte generale
Definizione ed epidemiologia della malattia di Willebrand
1
Fisiopatologia del fattore Willebrand
1
Classificazione della malattia di von Willebrand
2
Quadro clinico della malattia di von Willebrand
2
La diagnosi di laboratorio della malattia di von Willebrand
3
A) Test di primo livello (Screening di diatesi emorragica)
3
B) Test di secondo livello (Diagnosi di malattia di von Willebrand)
3
Tipo 1 (difetto quantitativo)
5
Tipo 2 (difetto qualitativo)
5
Tipo 3 (ereditarietà recessiva)
6
Parte pratica
Metodiche per la diagnosi di malattia di von Willebrand
7
1) VWF antigene (VWF:Ag)
7
2) Cofattore ristocetinico (VWF:RCo)
8
3) Valutazione del legame al collagene (VWF:CB)
9
4) Agglutinazione indotta da ristocetina nel plasma ricco di piastrine dei pazienti (RIPA)
11
5) Analisi della struttura multimerica del VWF su gel di agarosio–SDS
12
6) Valutazione del legame del VWF al FVIII (VWF:FVIIIB)
15
7) Studio del VWF intrapiastrinico
17
8) Esecuzione della infusione test con desmopressina
18
11. Predittività dei test di emostasi in ostetricia
1
E. Grandone
Introduzione
1
Aspetti di fisiopatologia
1
Trombofilia e patologia ostetrica
2
Trombofilia congenita
2
Iperomocisteinemia
3
Trombofilia acquisita
4
Coesistenza di fattori di rischio
4
Conclusioni
4
Aspetti pratici
4
Bibliografia
4
12. Piastrinopatie ereditarie
1
M. Margaglione
Introduzione
1
Disordini della funzionalità adesiva delle piastrine
2
Disordini della funzionalità piastrinica da alterata trasduzione del segnale
3
Disordini dell’aggregazione piastrinica
4
Conclusioni
6
Bibliografia
6
13. Metodi di studio della coagulazione
1
F. Cirillo, M.N.D. Di Minno
Introduzione
1
Raccolta e preparazione dei campioni ematici
1
Apparecchiature e metodi
3
Immunodiffusione Radiale (R.I.D.)
5
Tempo di protrombina (PT) secondo Quick
7
Tempo di tromboplastina parziale attivato (aPTT)
8
Dosaggio dei singoli fattori della via intrinseca ed estrinseca
9
Dosaggio dei fattori VIII, IX, XI, XII, precallicreina (PK) e chininogeno ad alto p.m. (HMWK)
9
Dosaggio dei fattori II, V, VII e X
10
Saggio del fattore stabilizzante la fibrina (Fattore XIII)
11
Tempo di sanguinamento
11
Conta piastrinica
12
Dosaggio del fibrinogeno
13
Metodo gravimetrico
14
Metodo cinetico (von Clauss)
14
Tempo di trombina (TT)
15
Tempo di reptilase (TR)
15
Note conclusive
16
Dosaggio dell’antitrombina (AT)
17
Dosaggio dell’Antitrombina (come anti-IIa)
17
Dosaggio dell’Antitrombina (come anti-Xa)
17
Dosaggio della proteina C (PC)
18
Dosaggio della proteina S funzionale (PS)
19
Valutazione funzionale della resistenza alla proteina C attivata (APC-r)
20
Test di screening
20
Test di conferma
21
Dosaggio del D-Dimero (DD)
21
Markers plasmatici di stato trombofilico
22
Alcuni polimorfismi genetici predittori di rischio trombotico
23
Estrazione del DNA
25
Polimorfismo FV Leiden
26
Polimorfismo G20210A del gene della protrombina
28
Polimorfismo C677ÆT del gene della 5,10-metilentetraidrofolato-reduttasi
29
Polimorfismo FV H1299R (Aplotipo HR2)
30
La coagulazione alle soglie del terzo millennio
31
Bibliografia
32
Indice Parte seconda
1 La trasfusione del sangue, dei suoi componenti e dei suoi derivati
1
P. Strada
Premessa
1
La terapia trasfusionale
1
Trasfusione di sangue intero e di concentrati eritrocitari
1
La trasfusione di plasma
4
La trasfusione di piastrine
4
La trasfusione di granulociti
11
Autotrasfusione
11
Aferesi
14
Plasmaderivati
15
Albumina
15
Immunoglobuline
16
Fattori della coagulazione
17
Il sistema trasfusionale italiano
18
Bibliografia
20
Appendice (il controllo di qualità degli emocomponenti)
21
Sangue intero
21
Concentrato eritrocitario
22
Concentrato eritrocitario in soluzioni additive e deprivato di buffy-coat
23
Concentrato eritrocitario deprivato di leucociti
23
Eritrociti congelati
24
Plasma fresco congelato
25
Concentrato piastrinico da singola unità
26
Concentrato piastrinico da aferesi
26
Crioprecipitato
27
Concentrato granulocitario da aferesi
28
Concentrato di cellule progenitrici emopoietiche
29
Norme generali per tutti gli emocomponenti
30
2 Le reazioni trasfusionali
1
G.L. Molaro
Generalità e classificazione
1
RFNE
3
Trali
5
Reazioni trasfusionali ritardate
7
GvHD-TA
8
Bibliografia
11
3 Le complicanze infettive della trasfusione
1
C.F. Bertorello, M.P. Lanteri
Generalità
1
Epatite post-trasfusionale
1
Introduzione
1
Definizione di EPT e sua prevalenza
2
GBV-C/HGV
10
TTV
11
Infezioni trasfusionali da retrovirus
14
Itroduzione
14
Generalità sui retrovirus umani
14
HIV-1
14
HIV-2
19
HTLV-IV
20
HTLV-I
20
Altre virosi trasmissibili
21
HHV-8 E SEN-V
22
Altre malattie infettive trasmissibili con la trasfusione
22
Malattie infettive di interesse trasfusionale eccezionale
26
Bibliografia
28
Caratteristiche generali di antigeni e anticorpi eritrocitari
I principali sistemi gruppoematici
1
G. Reali
Nozioni basilari di immunoematologia
1
Caratteristiche generali degli anticorpi antieritrocitari
6
Struttura delle immunoglobuline
6
Classi e sottoclassi delle IG
8
Gli anticorpi antieritrocitari
9
Le reazioni antigene-anticorpo di interesse immunoematologico
11
La reazione di agglutinazione
11
Il complemento e la reazione di emolisi
13
I principali sistemi gruppoematici eritrocitari
16
I sistemi ABO, H e Lewis
16
Il sistema ABO
17
Il sistema H
25
Il sistema Lewis
25
Il sistema Rh (ed LW)
28
Il sistema LW
40
Altri sistemi gruppoematici importanti
42
Il sistema MN
42
Il sistema P
47
Il sistema Kell
49
Il sistema Duffy
53
Il sistema Kidd
55
Il sistema Lutheran
57
Sistemi gruppoematici di minor importanza nella comune attività di laboratorio
59
Il sistema Diego
59
Il sistema Ii (collezione Ii)
61
Sistema Gerbich
63
Il sistema Colton
64
Il sistema Xg
65
Il sistema Scianna
67
Il sistema Cromer
68
Il sistema Cartwright
68
Il sistema Chido/Rodgers
69
Il sistema Dombrock
70
Il sistema Knops
70
Il sistema Indian
71
Collezioni antigeniche (Collections)
72
Antigeni definiti da (auto)anticorpi freddi
73
Antigeni eritrocitari “pubblici” e “privati”
74
Bibliografia
76
5 Il test all’antiglobulina (test di Coombs)
1
G. Reali
6 La ricerca degli anticorpi “inattesi” e le prove di compatibilità pre-trasfusionali
1
G. Reali
Ricerca degli anticorpi irregolari (o inattesi)
1
Prove di compatibilità pre-trasfusionale
4
Bibliografia
6
7 Controlli di qualità in immunoematologia eritrocitaria
1
G. Reali
8 Procedure in immunoematologia eritrocitaria
1
G. Reali
Raccolta ed etichettatura dei campioni di sangue
1
Lettura, classificazione e registrazione dei risultati
2
Preparazione di soluzioni e metodologie di base
4
Tipizzazioni gruppoematiche
6
Test per l’individuazione di anticorpi antieritrocitari
10
Prove di compatibilità pretrasfusionale
14
Procedure particolari
17
Bibliografia
24
9 Difficoltà che si possono incontrare nella tipizzazione eritrocitaria
1
G. Reali
Impilamento
2
Poliagglutinazione
3
Bibliografia
8
10 Immunologia piastrinica
1
P. Borzini
Filogenesi delle piastrine
1
Che cosa sono e a che cosa servono le piastrine
1
Autoimmunità e piastrinopenie autoimmuni
3
Piastrinopenie secondarie
8
Alloimmunizzazione
11
Gli antigeni polimorfici delle piastrine
11
Le forme cliniche della alloimmunizzazione piastrinica
15
Anticorpi piastrinoreattivi: tecniche di studio e di evidenziazione
18
Bibliografia
25
11 Il sistema HLA
1
G. Reali
Geni e antigeni HLA
1
Tecniche di tipizzazione degli antigeni HLA
5
Funzioni del sistema HLA
6
Importanza clinica del sistema HLA
8
Bibliografia
11
12 Immunoematologia dei granulociti
1
R. Conte, A. Bontadini
Introduzione
1
Antigeni
1
Anticorpi
3
La clinica
5
Bibliografia
6
13 Altri polimorfismi gruppoematici
1
G. Reali
Gruppi delle proteine plasmatiche
1
Gruppi che si definiscono con metodiche immunologiche
1
Tecnica di determinazione dei gruppi delle immuno-globuline
6
Polimorfismi che si definiscono con metodiche elettroforetiche
7
Bibliografia
11
14 Metodiche di biologia molecolare utilizzabili in immunoematologia
1
A. Bontadini
Introduzione
1
Estrazione del DNA
1
Reazione polimerasica a catena (PCR)
2
Metodiche di tipizzazione
3
Bibliografia
5
15 La malattia emolitica neonatale
1
G. Sansone, G. Veneziano
Incompatibilità Rh
1
Introduzione
1
Cenni storici
1
Eziopatogenesi
1
Clinica
2
Diagnosi prenatale
3
Diagnosi neonatale
5
Terapia
6
Prevenzione
9
Problemi attuali
11
Incompatibilità ABO
11
Generalità
11
Eziopatogenesi
12
Esami di laboratorio
12
Quadro clinico e terapia
13
M.E.N. da altre incompatibilità eritrocitarie
13
Bibliografia
14
16 Le malattie immunoemolitiche
1
G.L. Molaro, A. Raineri
Generalità, classificazione e caratteristiche cliniche
1
Le malattie emolitiche autoimmuni (MEA)
3
Malattie emolitiche da alloimmunizzazione eritrocitaria
6
Malattie immunoemolitiche farmaco-indotte
6
Diagnostica di laboratorio delle malattie immunoemolitiche
7
Appendice tecnica
12
Bibliografia
14
17 Indagini in tema di paternità controversa
1
R. Domenici
Alcune premesse giuridiche
1
Basi biologiche delle indagini di paternità
2
L’ attribuzione di paternità
11
Letture consigliate
16
18 Criopreservazione di cellule ematiche per ricerche immunoematologiche
1
M. Barbanti
Criobiologia
1
Congelamento dei globuli rossi
7
Congelamento dei linfociti
7
Congelamento delle piastrine
10
Bibliografia
11
19 Automazione ed informatizzazione del servizio di medicina trasfusionale
1
R. Reverberi
Il ruolo di automazione ed informatizzazione nel servizio di medicina trasfusionale
1
Requisiti del sistema informativo trasfusionale
3
Automazione ed informatizzazione della raccolta del sangue
5
Automazione ed informatizzazione della preparazione e conservazione degli emocomponenti
6
Automazione ed informatizzazione dell’immunoematologia eritrocitaria
7
Automazione ed informatizzazione dell’infettivologia trasfusionale
10
 Conclusioni
10
Bibliografia

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